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“In questa Roma da amare” on line il video della nostra canzone

“In questa Roma da amare” è il titolo di un brano rap delle ACLI di Roma, scritto dalla consigliera provinciale Concita De Simone, con musiche di Francesco Perri, in arte Cesco, e Davide Fraraccio, e voci degli stessi Cesco e Davide Fraraccio, con Marta Nicolace.

Il testo mette in rima l’impegno sociale delle ACLI di Roma, associazione con oltre 70 anni di storia, che conta 40 mila persone iscritte e incontra ogni anno oltre 100mila persone attraverso i Servizi Caf, Patronato, i progetti nelle scuole, per gli anziani, per le famiglie.

Il video è un’esplosione di vitalità, un invito, energico e frizzante a muoversi perché “c’è tanto da fare in questa Roma da amare“.

A fare da sfondo uno dei luoghi simbolo della capitale, il Colosseo, che, nelle intenzioni degli autori, rappresenta la gloriosa storia di Roma che oggi rischia di veder soffocata la sua bellezza tra degrado e indifferenza.

Protagoniste sono quattro ballerine (Valentina De Felice, Noemi D’Ottavi, Ilenia Lubrano, Elisa Nocella) che un po’ come i primi performers di hip hop americani negli anni Settanta, improvvisano una festa di strada ballando a ritmo di musica dalla collina di Colle Oppio.

L’esibizione della giovane crew è accompagnata dalle parole salienti della canzone, che, a partire dall’azione sociale delle ACLI di Roma destinata a “Giovani, anziani, donne e bambini /famiglie, immigrati e tutti i cittadini“, diventa l’occasione per inviare degli input propositivi alla città e, al contempo, vuole lanciare un appello alla corresponsabilità perché “goccia su goccia così si fa il mare“.

E se il ritmo trascina nelle danze, c’è da augurarsi che venga davvero voglia di rimboccarsi le maniche.

“Con questa canzone – spiega Lidia Borzì, presidente delle ACLI provinciali di Roma, – abbiamo voluto usare un linguaggio vicino ai giovani come il rap per raccontare a loro, ma non solo, la bellezza dell’impegno sociale. Lavorare con i più fragili, fare volontariato, è un modo bello e alto per servire la comunità.
La nostra Roma, con tutte le crisi che sta attraversando, da quella economica a quella relazionale e culturale, ha bisogno dell’aiuto di tutti per risalire la china, ha bisogno di essere amata. E noi lo diciamo in rima, invitando ciascuno a sentirsi chiamato in causa in maniera costruttiva, mettendo in moto quella rivoluzione della cultura della cura che ci fa essere tutti corresponsabili l’uno dell’altro e ci chiama a fare la propria parte nel rispettivo ambito di impegno, piccolo o grande che sia”.

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