Le ACLI di Roma si apprestano a celebrare il XXVI Congresso Provinciale dal titolo Tra visione e concretezza: viviamo il presente, costruiamo il domani. Le ACLI di Roma per una comunità inclusiva, equa e generativa, in programma sabato 26 settembre presso la “Sala Baldini” di Santa Maria in Portico in Campitelli, in Piazza Campitelli 9.
Il Congresso, inizialmente fissato per il 7 marzo e rimandato a causa del lockdown, si terrà in forma ristretta e nel rispetto assoluto delle misure di prevenzione per la diffusione del Covid-19. Cambia quindi la forma ma non la sostanza. La tappa più significativa della democrazia interna dell’associazione costituisce il momento conclusivo di un cammino partecipato che coinvolge i soci che quotidianamente animano e abitano le diverse realtà del Sistema ACLI di Roma.
L’evento si aprirà alle ore 8:30 con la Santa Messa, presieduta da Monsignor Paolo Selvadagi, vescovo ausiliare per il settore Ovest della Diocesi di Roma, e concelebrata da Padre Davide Carbonaro, accompagnatore spirituale delle ACLI di Roma aps, e Don Francesco Pesce, incaricato dell’Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Roma.
Niente sarà più come prima
Niente sarà più come prima. Questa frase ha accompagnato la nostra vita durante i mesi della pandemia. La complessità dell’emergenza sanitaria, sociale, economica e relazionale, ha chiamato in causa tutte le forze e le competenze del Sistema ACLI di Roma, trasformando la dirittura d’arrivo del mandato in un “mandato” aggiuntivo.
Dall’11 marzo, giorno della proclamazione del lockdown, le ACLI di Roma infatti non hanno mai smesso di “essere vicine nella distanza”. Intensificando e moltiplicando gli sforzi, sono scese in campo con una serie di iniziative e progetti che hanno accompagnato le diverse fasi dell’emergenza, con l’obiettivo di garantire servizi essenziali e beni di prima necessità, su tutto il territorio di Roma. Fondamentali sono stati il lavoro di semina svolto negli anni precedenti e l’energia dei tanti volontari che si sono messi in gioco.
Centrale della prossimità e della solidarietà è stata la Chiesa di Santa Maria in Campitelli, sede storica del Nucleo dei Dipendenti Comunali, da dove sono partiti e partono ancora oggi gli interventi di aiuto a sostegno dei più bisognosi. Qui le ACLI di Roma si preparano a scrivere un’altra pagina nella continuità del loro impegno e sempre nel segno delle 3 fedeltà storiche: Lavoro, Democrazia, e Chiesa, alle quali si aggiunge quella ai Poveri, donata da Papa Francesco.
Tra visione e concretezza
Il titolo scelto per questo XXVI Congresso Provinciale intende richiamare e allo stesso tempo promuovere una visione della città, capace di coniugare l’orizzonte della speranza con la concretezza del “fare insieme”. Il lavoro di rete con Istituzioni, Società Civile, Chiesa e Imprese, è stato il metodo e la sostanza che ha caratterizzato il mandato della presidente Lidia Borzì oltre che la presenza sul territorio urbano e metropolitano di Roma. Un lavoro incentrato sulla sussidiarietà circolare che punta lo sguardo verso soluzioni innovative, in grado di promuovere il protagonismo della persona e mettere al centro il Bene Comune.
L’appuntamento di sabato si configura quindi come un prezioso momento di riflessione, durante il quale la presidente Lidia Borzì stilerà un bilancio del mandato appena trascorso, rideclinando nel presente la mission aclista delle origini e rilanciando la progettualità futura dell’associazione. Un futuro che le ACLI di Roma intendono percorrere lungo due direttrici: la capacità di aderire alla realtà e il guardare oltre. L’obiettivo è continuare a “farsi prossimi” e ricucire le fratture che attraversano il vasto e molteplice tessuto urbano e metropolitano di Roma, stringendo le maglie delle reti, delle esperienze e dei soggetti in sinergia con le politiche pubbliche.
Un futuro strettamente connesso a quello della Capitale, in cui le ACLI di Roma intendono svolgere un ruolo ben preciso: quello di promotrici della Buona Politica, soprattutto in vista delle elezioni amministrative, per dare priorità ai programmi, alle competenze e ai valori. Priorità che si inseriscono all’interno di una idea di Città, ricostruita sul primato delle persone, sulla centralità delle relazioni vive, sull’armonia tra economia e ambiente, ma anche sulla democrazia della cura, sulla vita dignitosa di tutti e di ciascuno e sull’interdipendenza centro-periferia.
Tra visione e concretezza.
QUI GLI ORIENTAMENTI CONGRESSUALI