In occasione della Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, che si celebra oggi, abbiamo organizzato una giornata di sensibilizzazione sul tema presso l’Istituto “A. Einstein” di Roma, in via di via Pasquale II, 237, dalle ore 11 alle ore 13.
E’ stata l’occasione per promuovere la nuova edizione del percorso nelle scuole di Roma e provincia dedicato proprio la contrasto del bullismo e del cyberbullismo, che ha portato alla nascita della mostra, dal titolo “The AI.D, il cyberbullismo oltre le parole“, con la quale sono state tradotte in opere di arte digitale, attraverso un software di intelligenza artificiale, le storie e i racconti dei ragazzi vittime di bullismo e cyberbullismo, per trasformare la sofferenza ed esorcizzare la paura grazie a linguaggi creativi innovativi.
Il progetto nasce nell’ambito del nostro impegno per il contrasto delle povertà educative e relazionali con l’obiettivo specifico di promuovere un uso consapevole del web.
Questa iniziativa punta valorizzarne le opportunità, cercando, allo stesso tempo, di sensibilizzare i ragazzi circa le sue derive più pericolose, tra queste, il dirompente problema del cyberbullismo, che nasce on line, si intreccia con il bullismo off line e ha effetti devastanti su qualsiasi sfera della vita.
“The AI.D il cyberbullismo oltre le parole” mira a mettere concretamente in scena gli effetti che questo tipo di violenza genera nelle vittime attraverso l’arte digitale, catalizzando la sofferenza ed esorcizzando la paura, grazie a linguaggi creativi innovativi che trasformano un vissuto soggettivo in opere oggettivamente percepibili.
Oltre alla mostra, abbiamo messo a disposizione un canale Telegram (@aclinobulli) attraverso il quale i ragazzi possono essere ascoltati e sostenuti gratuitamente sia dal punto di vista psicologico che legale.
All’incontro del 7 febbraio presso l’Istituto Bachelet ha partecipato la nostra presidente, Lidia Borzì, e la dirigente scolastica, Stefania Cardillo. Presenti anche le nostre psicologhe, Alessandra De Maria e Alessandra Di Stefano, per un intervento di psicodidattica incentrato sulla gestione delle emozioni. Gli stessi ragazzi sono poi stati coinvolti in laboratori di comunicazione, tenuti dalla nostra referente della comunicazione, Monia D’Ottavi, per imparare come usare i software di intelligenza artificiale per rappresentare il disagio derivante da situazioni di bullismo.
“L’IIS Einstein- Bachelet è ormai da diversi anni impegnato nella creazione di un’alleanza fattiva tra i diversi soggetti coinvolti nell’educazione e nella formazione dei propri studenti, per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del “Bullismo e del Cyberbullismo” sempre più diffuso tra le giovani generazioni e la cui complessità richiede necessariamente uno sforzo congiunto – dichiara Stefania Cardillo, dirigente scolastica -non è pensabile che il nostro Istituto, per quanto attento a questa drammatica tematica, possa farcela da solo. È necessario attivare produttive sinergie a diversi livelli, favorendo spazi di dialogo e di confronto significativi, come quello che stiamo promuovendo con le ACLI di Roma, per pensare e attuare percorsi culturali che contemperino un uso coerente e responsabile del digitale con la sfera socio-relazionale.
Occorre un profondo ripensamento dei valori etici, una rivalutazione della “persona” nella sua diversità, un approccio pedagogico alle nuove tecnologie sempre più invasive nella didattica, un patto di corresponsabilità interistituzionale”.
“Il tema – dichiara Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma – del bullismo e del cyberbullismo è ormai da tempo al centro delle nostre attività. Siamo convinti che l’ascolto e il supporto possano mettere un argine a questa piaga, che negli ultimi anni, soprattutto, è diventata sempre più pressante per tanti giovani rappresentando una vera emergenza sociale.
Un tema come questo non può essere affrontato a compartimenti stagni, ma deve essere una corresponsabilità di tutta la comunità educante, per questo The AI.D rappresenta un frutto prezioso del lavoro in rete tra Scuola, Istituzioni, enti profit e non profit, organizzazioni sociali come le ACLI esempio significativo di un modello di sussidiarietà circolare pienamente agita che dobbiamo continuare a proporre negli istituti scolastici perché solo con l’ascolto, la sensibilizzazione, l’educazione e la formazione possiamo mettere in atto una vera rivoluzione culturale capace di prevenire questa pericolosa deriva della società”.