Via Prospero Alpino, 20 - 00154 Roma

Comunicato Stampa. “Poveri ed inclusione” nell’Evangelii Gaudium

CRISI, BORZI’ (ACLI ROMA): IMPARIAMO A RICONOSCERE NON SOLO POVERTA’ MATERIALE

(OMNIROMA) Roma, 14 OTT – “La nostra esperienza come associazione impegnata in tutto il territorio di Roma ci ha insegnato l’importanza di andare ad esaminare le periferie esistenziali, perché oggi, nella nostra città, non esiste soltanto la povertà materiale, ma anche una fragilità che ha infiniti volti, dietro i quali c’è sempre una storia di sofferenza, di solitudine, di sfruttamento, di mancanza di dignità. Il nostro obiettivo è promuovere una cultura dell’inclusione e dell’incontro, che vuol dire imparare a ricevere da tutti, oltre la logica dell’assistenzialismo”.

È quanto dichiara Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma, in occasione dell’incontro dal titolo “Poveri e la cultura dell’inclusione”, secondo di una serie di approfondimenti dedicati all’Evangelii Gaudium, che si è tenuto oggi presso il Centro di aggregazione Giovanile GP2 (vicolo del Grottino 3/b), e al quale sono intervenuti il Vescovo ausiliare per il settore centro della Diocesi di Roma, Mons. Matteo Zuppi. Domenico Pascaretta, Volontario dell’Associazione Giovanni XXIII e Gennaro Bruno, volontario Caritas della parrocchia SS. Fabiano e Venanzio.
“In un tempo così difficile – prosegue Borzì – come quello che stiamo attraversando, le Acli di Roma vogliono e devono ‘coinvolgersi’, rappresentando quel corpo intermedio capace di dare non solo fiducia e speranza, ma anche delle risposte concrete, perché concrete sono le istanze che ci arrivano ogni giorno dal territorio.

Con questo cicli di approfondimenti sull’Evengelii Gaudium che abbiamo deciso di promuovere – conclude Borzì – vogliamo dotarci di occhi nuovi per leggere le esigenze della nostra città, per dare nuovo impulso e concretezza al nostro impegno e per avere una bussola che ci dia il giusto orientamento.

In tal senso, le parole di papa Francesco, il nostro Vescovo, sono illuminanti, ma gli incontri sono aperti e destinati a tutti, perché non è una questione solo di fede: tutti dobbiamo coinvolgerci nella società in un’ottica di corresponsabilità con le istituzioni politiche, ecclesiali e con il mondo dell’associazionismo”.

20141014_191259