Un’opportunità preziosa per interrogarsi sul futuro dell’Europa e sul ruolo dell’Italia all’interno di essa ma soprattutto per orientare i cittadini a una partecipazione attiva e consapevole alla vita della comunità.
Venerdì 15 marzo alla Cittadella della Carità – Santa Giacinta – si è tenuto l’incontro dal tema “La politica oggi, tra Italia ed Europa, tra passato e futuro“, promosso dalle ACLI di Roma e dall’Azione Cattolica di Roma. Protagonista il prof. Enrico Letta, che in occasione dell’uscita del suo libro “Ho imparato” (Ed. Il Mulino) e in vista delle prossime elezioni europee, ha dialogato con i tanti giovani della Capitale presenti nell’ex mensa di via Casilina Vecchia, sulle questioni più calde dell’agenda politica europea e nazionale.
Ad introdurre l’incontro Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma, che ha spiegato il senso dell’iniziativa “risvegliare le coscienze in un momento in cui investire sui giovani diventa una semina fondamentale”, sottolineando come la politica “deve dare speranza, mettere al centro la dignità della persona, essere al servizio del bene comune ed ascoltare il grido dei poveri andando nelle periferie”, e Rosa Calabria, presidente dell’Azione Cattolica di Roma, per cui “la politica non può prescindere da un’Europa che deve essere mossa da cultura, valori e rispetto”.
Dopo i saluti di S.E. Mons. Gianrico Ruzza, vescovo ausiliare del settore Centro e segretario generale del Vicariato, e Don Benoni Ambarus, direttore della Caritas di Roma, la parola è passata al prof. Enrico Letta, che in seguito alla presentazione del suo libro, è stato intervistato da Piero Damosso, caporedattore centrale TG1 RAI, e ha risposto alle domande dei giovani romani sul presente e il futuro dell’Italia e dell’Europa.
“Dobbiamo ragionare sugli scenari del mondo dei prossimi decenni e su quale scelta fare – spiega Letta – l’Europa tra qualche anno si troverà davanti a un bivio. I singoli Paesi europei possono essere da soli nel mondo e di conseguenza decidere se stare più con gli americani o più con i cinesi, perché le dinamiche demografiche ed economiche lo imporranno. Oppure, facendo un’Europa unita e forte sui valori, essere in grado di costruire una opzione europea, sapendo che è completamente diversa se non opposta al modo di vivere e alle filosofie americana e cinese”.
Il dibattito è stato segnato da due eventi avvenuti nella stessa giornata: il Friday for Future, le manifestazioni in tutto il mondo degli studenti contro i cambiamenti climatici e la strage in due moschee in Nuova Zelanda con 49 morti. L’attuale Preside della Scuola Affari Internazionale al Sciences Po a Parigi e Presidente del Jacques Delors Institute ha evidenziato come protagonisti di entrambi siano stati personaggi bianchi e occidentali, analizzando che “la nostra crisi è tutta dentro il mondo bianco e occidentale, che è stato il centro ma ora si affaccia a un mondo diverso, nuovo e deve affrontare il problema di come porsi”.