Chi fugge non è un numero.
Chi fugge non è una pedina di una partita a scacchi.
Chi fugge è una persona senza voce, con un passato di guerre e di violenze, alla ricerca di un futuro di pace e dignità.
In occasione della “Giornata Mondiale del Rifugiato”, in programma sabato 20 giugno, invitiamo a riflettere su un tema che riguarda la storia e le radici di ogni popolo.
Ascoltare. Accogliere. Sostenere. Includere. Come ci ricorda Papa Francesco sono queste le parole da mettere al centro del nostro vocabolario per non dare le spalle e “fuggire” dall’altro.
Sono queste le parole da “abitare” ogni giorno per contrastare la cultura dello scarto e dell’indifferenza al fine di costruire una società più inclusiva e solidale. Dove ognuno possa sviluppare le proprie potenzialità in piena sicurezza. Dove ognuno possa respirare a pieni polmoni quel presente di pace e dignità che merita.